Musei Vaticani, Cappella Sistina, San Pietro

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MUSEI VATICANI E CAPPELLA SISTINA

I Musei Vaticani occupano in buona parte un insieme di complessi edifici articolati intorno a cortili che i pontefici fecero realizzare per unire le residenze vaticane adiacenti la Basilica di San Pietro, con la villa detta del Belvedere, posta su una piccola altura in posizione panoramica sul corso del Tevere. Inglobano anche la Cappella Sistina, così denominata da papa Sisto IV della Rovere che nel 1474 la dedicò all’Assunta e che venne affrescata dai più importanti pittori del Rinascimento: Botticelli, Ghirlandaio, Pinturicchio, Perugino ed altri, per essere poi completata da Michelangelo con gli affreschi della volta, realizzati tra il 1508 e il 1512 e, infine tra il 1537 e il 1541, con il celeberrimo Giudizio Universale posto sulla parete di fondo.
I Musei accolgono le collezioni d’arte che i papi hanno raccolto nel corso dei secoli; tra le principali sezioni: il Museo Pio-Clementino, che accoglie un’importantissima collezione di sculture antiche, fra cui il celeberrimo Laocoonte e l’Apollo detti del Belvedere; il Museo Gregoriano Etrusco, con il corredo rinvenuto intatto della tomba Regolini Galassi di Cerveteri, del VII secolo a.c.; la Pinacoteca Vaticana, che conserva il cosiddetto Polittico Stefaneschi, di Giotto, che ornava l’altare maggiore della primitiva Basilica di San Pietro, la Trasfigurazione di Raffaello, il San Girolamo di Leonardo da Vinci, la Deposizione di Caravaggio e molti altri capolavori dei principali artisti italiani.

BASILICA DI SAN PIETRO

La basilica che viene definita “il cuore della Cristianità”, venne realizzata a partire dal 1506 su progetto del Bramante, demolendo la più antica basilica che la tradizione vuole fosse stata edificata da Costantino sulla tomba dell’apostolo Pietro; in effetti al di sotto dell’edificio si stende un’antica necropoli romana, a tutt’oggi visitabile. Al Bramante nel corso dei lavori si successero Raffaello, quindi Antonio da Sangallo con Baldassarre Peruzzi e, nel 1542, Michelangelo, che realizzò il progetto definitivo, con la cupola che fu completata solo dopo la sua morte, da Giacomo della Porta. L’edificio fu portato a termine solo agli inizi del ‘600 per opera dell’architetto Carlo Maderno, che realizzò anche la facciata. La basilica ultimata fu solennemente consacrata da Urbano VIII Barberini il 18 novembre 1626. Lo stesso papa nel 1633 incaricò Gian Lorenzo Bernini di realizzare il baldacchino bronzeo con colonne tortili posto sull’altare papale, esattamente al di sopra della tomba di San Pietro, per fondere il quale fu asportata la copertura bronzea delle travature di epoca romana del pronao del Pantheon. La cosa fece molto scalpore a Roma, dando origine al famoso motto: “Quod non fecerunt barbari fecerunt Barberini”. Sempre a Bernini (1657-1667) si deve la sistemazione della piazza antistante la basilica, con il caratteristico porticato, al centro della quale si erge un antico obelisco egizio e due fontane seicentesche. Innumerevoli le opere d’arte contenute all’interno della basilica, basti ricordare la statua bronzea di San Pietro attribuita ad Arnolfo di Cambio (1235-1302 circa), un tempo creduta risalire al V secolo d.C., la porta del Filarete (realizzata tra il 1439 e il 1445), che chiude l’accesso contrale in facciata, proveniente dall’antica basilica costantiniana e la celeberrima Pietà, opera giovanile di Michelangelo (1499), oltre a numerose opere di Gian Lorenzo Bernini.

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